Newsletter Ottobre - Autunno, alla riscoperta dell'educazione finanziaria
Ci sono discipline e temi che sentiamo molto lontani dalla nostra quotidianità e alle nostre orecchie suonano anche appannaggio di pochi addetti ai lavori. Ma saperne di più in ogni ambito può dare solo una freccia in più al nostro arco e in alcuni casi ci può cambiare davvero la vita.
È il caso della Finanza, un termine che già intimorisce, Vengono in mente le speculazioni in Borsa o i bilanci delle multinazionali o dello Stato, in realtà la definizione che dà l’enciclopedia Treccani è molto semplice e ci riporta con i piedi per terra: “i mezzi (patrimonio, reddito, credito) di cui si dispone per raggiungere i propri fini”, che sia un individuo, un’impresa o un ente. E l’educazione finanziaria serve proprio per raggiungere i propri fini con le risorse che si hanno a disposizione.
Chi è ripartito con noi lo sa molto bene. Il nostro affiancamento punta da sempre a far raggiungere alla persona un nuovo equilibrio che ha le sue fondamenta anche in una solidità finanziaria, non momentanea, destinata a durare nel tempo. Molti di quelli con cui abbiamo lavorato ammettono di aver acquisito una nuova consapevolezza e una nuova capacità di gestione, che si tratti di un budget familiare o di un bilancio di un’impresa. Qualcuno ci fa anche sorridere perché, a distanza di anni, ci ripete che non riesce a prendere nessuna decisione senza aver passato al setaccio il suo foglio Excel.
Ora però la situazione economica e sociale del nostro Paese sta mettendo in una nuova, giusta luce, proprio il ruolo centrale dell’educazione finanziaria per il welfare e le riflessioni e le iniziative in questo ambito si stanno moltiplicando. E noi, come sapete, stiamo facendo la nostra parte con grande determinazione.
In sintonia con le iniziative mirate messe in campo dal Comune di Milano tramite gli sportelli WeMI – educazione finanziaria – anche la nostra proposta “Budget familiare e risparmio” vuole essere un percorso, con allenamenti concreti, per aiutare i cittadini a navigare in modo più sicuro e responsabile in un mare particolarmente tempestoso. E la nostra convinzione è sempre più ferma: l’educazione finanziaria serve a tutti, è un prerequisito indispensabile per muoversi più consapevolmente e certi strumenti e metodologie dovrebbero essere insegnate a partire dalle scuole.
Le conoscenze finanziarie non sono “cose solo da grandi”.
Heidi Ceffa
Direttrice Generale
Welfare: nuove difficoltà, percorsi da reinventare
Nel servizio di Fondazione per la Sussidiarietà, ideato per il Meeting di Rimini, alcune testimonianze di chi è riuscito a dare un nuovo assetto alla propria vita grazie all’affiancamento e alle soluzioni messe a punto dalla Fondazione Welfare Ambrosiano e dalla Cooperativa Sociale la Fraternità.
Prendere in carico le persone che cercano impiego, l'appello di Massimo Ferlini
In un articolo pubblicato su “Ilsussidiario.net” Massimo Ferlini, consigliere della Camera di Commercio di Milano, Monza e Brianza Lodi e della nostra Fondazione, commenta gli ultimi dati ISTAT sull’occupazione nel nostro Paese.
Nella sua disamina, Ferlini, soffermandosi sul calo del lavoro autonomo e sul dato ancora negativo degli inattivi, lancia alcuni messaggi chiave che vi riportiamo:
“Se non si sviluppano iniziative per aumentare il tasso di attività, ci si avvia ad avere una carenza di offerta di lavoratori che frenerà la spinta della ripresa…Da tempo è evidente che nel nostro Paese non si è organizzato un sistema di servizi al lavoro che prendano in carico le persone che cercano impiego, siano essi disoccupati o occupati che vogliono migliorare la propria collocazione lavorativa. “
Leggete le sue riflessioni, meritano: ilsussidiario.net
Cosa vogliamo fare da grandi
Abbiamo compiuto 10 anni e abbiamo raggiunto questo traguardo con grandi soddisfazioni: il nostro impegno per riuscire a dare risposte concrete e adeguate alle esigenze in continuo divenire dei cittadini è stato apprezzato all’unanimità. Quando arriva una data così importante, tuttavia, oltre a fare un bilancio, viene naturale interrogarsi anche su cosa si vuol fare da grandi. Noi ci siamo confrontati e partendo da alcune premesse siamo arrivati a queste conclusioni.
La nostra Fondazione è unica perché è in grado di affiancare in maniera personalizzata chi vuol riprendere in mano il timone della propria vita. È una consulenza molto particolare, non c’è niente di standard e preconfezionato, tutto viene disegnato a misura della singola persona: competenze, capacità, ambizioni, fragilità. Un’opportunità che riusciamo ad offrire solo perché possiamo contare su un grande asso nella manica, i nostri volontari e i nostri mentor. Sono una squadra speciale, sempre pronta a mettere a disposizione la loro energia e le loro competenze, con generosità, passione ed entusiasmo.
La nostra specificità – dai nostri soci al network dei nostri partner – ci consente di coinvolgere e attivare relazioni e risorse che possono tradursi in risposte concrete ad una serie di esigenze, sempre più diffuse nella nostra città. Siamo un piccolo passe-partout in grado di aprire le porte giuste e di traghettare verso soluzioni, spesso presenti ma disperse e non facilmente identificabili.
Queste le premesse ed ecco i nuovi compiti che ci siamo dati.
Vogliamo far conoscere di più e meglio chi siamo e perché i servizi che offriamo sono vere opportunità: semplici, a portata di mano, da sfruttare.
Stiamo individuando e contattando nuove associazioni, organizzazioni e comunità per valutare nuove formule di collaborazione con l’obiettivo di far atterrare in modo più ravvicinato le nostre proposte, sintonizzandoci con l’identità, gli obiettivi e il tono di voce di ogni singola realtà. Cosa può offrire la Fondazione deve diventare un asset noto e condiviso, “usato”, in ogni quartiere e in ogni gruppo. Un percorso che oggi ha inevitabilmente due volti: quello fisico e quello virtuale, che prende corpo sui diversi social.
Questo lavoro di “Community building” ci sta impegnando e continuerà a impegnarci ma crediamo che solo seminando meticolosamente e curando con pazienza i diversi terreni il raccolto sarà davvero migliore. D’altra parte, la Fondazione è una risorsa unica del nostro territorio creata proprio a vantaggio del territorio e oggi anche per lei è arrivato il momento di diventare più produttiva. L’obiettivo è ovvio: contribuire in modo sempre più importante e pervasivo a una solida ripartenza di Milano e dei suoi cittadini.
Heidi Ceffa
Direttrice Generale
Maggio, un mese speciale
Ho iniziato a lavorare in Fondazione Welfare il primo maggio del 2015, quando Romano Guerinoni mi ha proposto di entrare a far parte della sua squadra per portare e condividere le mie conoscenze/esperienze in tema di management e microfinanza. Con molto entusiasmo e senza alcuna esitazione, è iniziata così la mia esperienza con la Fondazione Welfare, un ente davvero speciale, da tanti punti di vista. Ha soci prestigiosi e autorevoli, ha obiettivi ambiziosi e importanti anche se operativamente è una piccola famiglia allargata – con tanti competentissimi volontari – che condivide una missione e che con grande passione si ingegna e si impegna per raggiungere risultati concreti e misurabili.
Il mio entusiasmo è rimasto inalterato negli anni ma ora ha assunto nuovi colori perché il punto di riferimento certo e da sempre della Fondazione, Romano Guerinoni, ha passato il testimone e ha lasciato proprio nelle mie mani la guida operativa di questo ente.
Il mio nuovo incarico è diventato effettivo dal primo maggio – strane coincidenze del destino – anche se il passaggio ufficiale di consegne si è verificato lo scorso 28 aprile in occasione dell’incontro “Per un welfare ambrosiano generativo: reti sociali e territorio per attivare risorse e valorizzare competenze”, uno degli eventi organizzati dal Comune in occasione del Forum “Milano città giusta” (*).
In questo incontro si sono celebrati i dieci anni di attività della Fondazione ma ci si è confrontati soprattutto sulle nuove esigenze dei cittadini milanesi e, con prospettive e visioni diverse, è emersa una forte e rinnovata determinazione condivisa. L’obiettivo? Intercettare e combattere in modo strutturato e capillare le numerose nuove forme di povertà. E, come ha dichiarato l’assessore Bertolè, solo facendo rete e mettendo a sistema i modelli virtuosi si può riuscire a rendere Milano una città giusta, una città che offre opportunità a tutti, e a tutti i livelli. La nostra Fondazione è stata citata da Bertolè proprio come un modello virtuoso.
Questo appuntamento e il Forum in generale hanno messo in moto una nuova energia. Siamo chiamati a dare il nostro contributo al Patto per il Lavoro firmato lo scorso 29 aprile dal sindaco Giuseppe Sala e stiamo già confrontandoci con i nostri partner per attuare nuovi percorsi di “Welfare su Misura” che adatteremo in modo mirato alle esigenze delle persone e delle famiglie milanesi. L’obiettivo della nostra Fondazione, rimarrà la persona e il suo benessere nella vita lavorativa, economica, sociale. È sempre stato questo il valore speciale della Fondazione, un valore che continua a darmi emozioni e una grande motivazione, gli stessi sentimenti che ho provato 7 anni fa quando per la prima volta mi sono seduta alla mia scrivania in villa Scheibler.
Heidi Ceffa
(*) L’incontro è stato aperto da Romano Guerinoni e moderato da Stefano Arduini, direttore del magazine Vita. Alla tavola rotonda hanno partecipato: Raffaele Bruni, Coordinatore del Comitato Scientifico Fondazione Welfare; Lamberto Bertolè, Assessore Welfare e Salute del Comune di Milano; Maurizio Del Conte, Presidente Afol Metropolitana; Ivana Brunato, Consigliera di Fondazione Welfare su nomina CGIL – CISL – UIL; Massimo Ferlini, Presidente Consiglio di Gestione Fondazione Welfare, Luciano Gualzetti, Direttore Caritas Ambrosiana; Beatrice Zanolini, Consigliere della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi e Direttore FIMAA Milano Lodi Monza e Brianza.
Aggiornamenti – Patto per il lavoro per la città di Milano
Segnaliamo di seguito un’articolo scritto da Massimo Ferlini, presidente del Consiglio di Gestione di Fondazione Welfare Ambrosiano, per il Sussidiario.net
Nell’articolo viene fatto il punto sul Patto per il lavoro per la città di Milano, sottoscritto il 29 Aprile 2022 da sindacati, imprese e amministrazione comunale.
Per leggere l’articolo completo clicca qui
Pronti a scrivere nuovi capitoli
Molti di voi l’avranno già letto, il 28 aprile prossimo, nella sede della Camera di Commercio di Milano, ci sarà un incontro dal titolo apparentemente complesso ma in realtà inequivocabile “Per un welfare ambrosiano generativo: reti sociali e territori per attivare risorse e valorizzare competenze.”
Sarà un’occasione per confrontarci con tanti nostri partner e per individuare insieme nuove strategie e nuovi strumenti in grado di riattivare l’energia positiva della nostra Milano e dei suoi cittadini. Dovremo unire ancora di più le forze, progettare percorsi innovativi, renderli velocemente operativi ed efficaci. L’obiettivo non è nuovo, ma lo scenario sì.
Il confronto partirà proprio da alcune riflessioni legate ai dieci anni di attività della nostra Fondazione. In questo arco di tempo, proprio grazie alla collaborazione con tutti i partner, progetto dopo progetto e continuando a parlare con i cittadini, abbiamo affinato la nostra capacità di intercettare e comprendere meglio le esigenze e le fragilità delle persone e siamo riusciti a dare risposte sempre più precise e puntuali. È stato un processo che si è evoluto nel tempo proprio in funzione delle esperienze vissute, ma oggi è una lezione acquisita che mettiamo in pratica quotidianamente: se ogni persona, con le sue specificità, è al centro degli sforzi di una rete di partner complementari, i risultati arrivano e sono sempre importanti.
A questo proposito, permettetemi una divagazione. Dopo tanti, troppi mesi di telefonate, messaggi, email, videochiamate, il 14 aprile scorso ho voluto incontrare e ringraziare tutte le persone che hanno contribuito alla nascita, all’evoluzione e ai risultati della nostra Fondazione, una realtà che rimane ancora una mosca bianca nel panorama italiano. Per alcuni di loro lavorare con noi è stata un’esperienza temporanea, per altri è diventato un appuntamento regolare della loro vita, ma tutti sono sempre stati animati da alcune forze trainanti: la passione, la generosità e l’impegno. Se in tutti questi anni siamo riusciti a far ripartire la vita di tante persone e di tante famiglie il merito è sempre stato della nostra squadra. La motivazione e la determinazione di tutto il nostro grande team esteso si sono sempre tradotte in risultati concreti e tutti quelli che si sono rivolti a noi hanno sempre riconosciuto e apprezzato l’affiancamento competente e premuroso della nostra Fondazione.
E arrivo alla notizia che qualcuno di voi sa già. Da maggio lascerò la guida della Fondazione Welfare ma continuerò a dare il mio contributo all’interno del Consiglio di Amministrazione. In un periodo così complesso si dovranno scrivere tanti nuovi capitoli e io, nel mio piccolo, continuerò a portare le mie esperienze e le mie riflessioni perché la Fondazione diventi sempre più motore di un welfare realmente sostenibile, per la nostra città e per i nostri cittadini.
Anche questo passaggio, in fondo, è un’evoluzione prevedibile: la Fondazione è stata e continuerà a rimanere un punto fermo nella mia vita e nel mio cuore.
Romano Guerinoni
I dieci anni della Fondazione, un incontro per fare il punto
I 10 anni di attività della Fondazione Welfare rappresentano un traguardo importante che merita una riflessione in termini di impegni e risultati raggiunti, ma rappresentano soprattutto un’opportunità per confrontarsi e individuare nuove strategie e soluzioni.
È questo l’obiettivo dell’incontro “Per un welfare ambrosiano generativo: reti sociali e territori per attivare risorse e valorizzare competenze.”
L’appuntamento è il 28 aprile 2022, a partire dalle ore 9.00, presso la Sala Consiglio della Camera di Commercio di Milano, via Meravigli 9/B.
Scarica il qui il programma
Aggiornamenti sul progetto “Kairos – tra scelta e cambiamento”
A inizio anno vi abbiamo anticipato la nascita del nostro nuovo progetto Kairos, ora siamo pronti ad aggiornarvi sui suoi primi passi e, con un pizzico di orgoglio, anche sulle prime soddisfazioni. Avevamo comunicato ad un centinaio di persone che si sono avvalse del nostro Credito Solidale e Partita AttIVA la volontà di sperimentare questo nuovo percorso e i riscontri sono stati immediati. Ben 24 persone hanno dichiarato il loro interesse e, dopo incontri individuali d’approfondimento, 9 di loro sono salite a bordo.
Riavvolgiamo il nastro. Con Kairos la nostra Fondazione si propone di dare un contributo concreto per riuscire a colmare il gap tra competenze e opportunità del mercato del lavoro, affiancando in modo personalizzato proprio le persone che si trovano in un periodo di difficoltà. Un passaggio che per molti è impervio.
Per questo abbiamo messo a punto un vero e proprio percorso strutturato che si basa sul counseling e su 10 moduli formativi che vogliono aiutare la persona a scoprire o riconoscere le proprie abilità, competenze e attitudini per valorizzarle e potenziarle. Le sessioni di formazione si svolgono in gruppo e sono eterogenee, spaziano dall’educazione finanziaria alla capacità di lavorare in team, dal ruolo dell’intelligenza emotiva alla capacità di gestire difficoltà e stress. Il counseling, invece, offre uno spazio individuale riservato in cui la persona può comunicare le proprie fragilità e difficoltà, i propri obiettivi e progetti.
Il percorso prevede anche la figura di un case manager, ruolo svolto da una persona della nostra Fondazione, che si impegna a individuare le strategie formative più idonee e a intercettare le opportunità offerte dalla rete territoriale di servizi di Welfare e di politiche attive per il lavoro. L’obiettivo è creare un vero circolo virtuoso tra tutti i protagonisti di questa rete a vantaggio della ripartenza di ogni singola persona.
La sperimentazione del progetto Kairos è partita a marzo e tutti i partecipanti sono molto motivati e entusiasti anche se l’impegno non è irrilevante, prevede due ore di partecipazione ogni settimana per 10 mesi. Questa prima fase ci aiuterà ad affinare e ottimizzare il format e le metodologie e a consolidare la collaborazione con la rete dei partner per progettare percorsi più efficaci e personalizzati.
Kairos in fondo è la nuova declinazione della nostra missione che rimane unica nel panorama generale: affiancare e sostenere le persone che stanno vivendo un momento difficile per rendere possibile la loro ripartenza. Una ripartenza che mai come oggi richiede molte nuove frecce all’arco, nuove consapevolezze e tanta, tanta determinazione.
Un grazie particolare alla Fondazione Bracco che ha condiviso con noi gli obiettivi di questo progetto e ha deciso di supportarlo.
La Fondazione? Una risorsa da sfruttare
Preoccupazione e fiducia nel Pnrr, sono questi i due sentimenti degli italiani sul futuro del mondo del lavoro secondo il Censis. Ed è proprio il Censis a scattare una fotografia del periodo 2008 – 2020. In Italia il lavoro dipendente è aumentato di oltre mezzo milione di occupati (+3,1%), il lavoro indipendente si è ridotto di 719.000 unità, passando da quasi 6 milioni di occupati a poco più di 5 milioni (-12,2%), i liberi professionisti sono aumentati (+241.000 occupati: +20,9%) anche se tra il 2019 e il 2020 si è registrata una riduzione di 38.000 occupati.
Secondo il rapporto ICE 2020 -2021, poi, il tasso di mortalità delle startup rimane molto elevato – 9 su 10 – e il loro fallimento è legato a fragilità e lacune del loro modello di business, alle qualità di composizione del team manageriale e alla capitalizzazione finanziaria.
Questo lo scenario. Ed è anche proprio sul fronte di una buona ripartenza del lavoro indipendente che noi vogliamo dare il nostro contributo.
Il Pnrr offrirà sicuramente tante nuove opportunità e la pandemia ha fatto nascere molte idee innovative ma, come confermano i dati, non bastano solo le buone intuizioni e le competenze per concorrere nel mercato.
Per questo abbiamo deciso di puntare ancora di più su un affiancamento personalizzato. Vogliamo evitare che le persone intraprendano percorsi sbagliati o finiscano in vicoli ciechi, vogliamo che ciascuno acquisisca tutti gli strumenti necessari – finanziari e di business – per trasformare quelle buone idee e quelle competenze in un’attività solida, sostenibile, con buone prospettive di sviluppo.
Il team della Fondazione e i suoi mentor affiancano a 360 gradi chi è pronto a ripartire e ha la necessità di accedere a finanziamenti di microcredito: contribuiscono alla creazione di un vero business plan, sono pronti a dare suggerimenti e indicazioni nei prevedibili momenti di difficoltà e negli imprevisti, intercettano le molte opportunità spesso distribuite in modo sparso sul territorio. E l’affiancamento dura nel tempo.
La nostra Fondazione è un tassello speciale di un grande network di organizzazioni e professionisti pronti ad attivarsi, è una risorsa preziosa. Sfruttiamola.