
Abbiamo compiuto 10 anni e abbiamo raggiunto questo traguardo con grandi soddisfazioni: il nostro impegno per riuscire a dare risposte concrete e adeguate alle esigenze in continuo divenire dei cittadini è stato apprezzato all’unanimità. Quando arriva una data così importante, tuttavia, oltre a fare un bilancio, viene naturale interrogarsi anche su cosa si vuol fare da grandi. Noi ci siamo confrontati e partendo da alcune premesse siamo arrivati a queste conclusioni.
La nostra Fondazione è unica perché è in grado di affiancare in maniera personalizzata chi vuol riprendere in mano il timone della propria vita. È una consulenza molto particolare, non c’è niente di standard e preconfezionato, tutto viene disegnato a misura della singola persona: competenze, capacità, ambizioni, fragilità. Un’opportunità che riusciamo ad offrire solo perché possiamo contare su un grande asso nella manica, i nostri volontari e i nostri mentor. Sono una squadra speciale, sempre pronta a mettere a disposizione la loro energia e le loro competenze, con generosità, passione ed entusiasmo.
La nostra specificità – dai nostri soci al network dei nostri partner – ci consente di coinvolgere e attivare relazioni e risorse che possono tradursi in risposte concrete ad una serie di esigenze, sempre più diffuse nella nostra città. Siamo un piccolo passe-partout in grado di aprire le porte giuste e di traghettare verso soluzioni, spesso presenti ma disperse e non facilmente identificabili.
Queste le premesse ed ecco i nuovi compiti che ci siamo dati.
Vogliamo far conoscere di più e meglio chi siamo e perché i servizi che offriamo sono vere opportunità: semplici, a portata di mano, da sfruttare.
Stiamo individuando e contattando nuove associazioni, organizzazioni e comunità per valutare nuove formule di collaborazione con l’obiettivo di far atterrare in modo più ravvicinato le nostre proposte, sintonizzandoci con l’identità, gli obiettivi e il tono di voce di ogni singola realtà. Cosa può offrire la Fondazione deve diventare un asset noto e condiviso, “usato”, in ogni quartiere e in ogni gruppo. Un percorso che oggi ha inevitabilmente due volti: quello fisico e quello virtuale, che prende corpo sui diversi social.
Questo lavoro di “Community building” ci sta impegnando e continuerà a impegnarci ma crediamo che solo seminando meticolosamente e curando con pazienza i diversi terreni il raccolto sarà davvero migliore. D’altra parte, la Fondazione è una risorsa unica del nostro territorio creata proprio a vantaggio del territorio e oggi anche per lei è arrivato il momento di diventare più produttiva. L’obiettivo è ovvio: contribuire in modo sempre più importante e pervasivo a una solida ripartenza di Milano e dei suoi cittadini.
Heidi Ceffa
Direttrice Generale