Valerio e Stefano sono amici di lunga data e l’idea di aprire un’attività insieme frullava già da tempo. Avevano pensato di puntare sul riciclo di rifiuti elettrici in una logica di economia circolare poi però la passione per la birra ha avuto il sopravvento. Si sono messi a studiare, hanno fatto corsi di degustazione e in casa di Valerio hanno immolato una stanza per creare un piccolissimo laboratorio. L’entusiasmo cresceva e trascinava in questa avventura anche altri amici, così Stefano ha deciso di intraprendere un vero e proprio percorso professionale ed è diventato mastro birraio.
Quando il comune di Milano ha presentato il bando per riqualificare alcuni quartieri è suonato il campanello, il gruppo era ufficialmente cresciuto, si erano aggiunti Riccardo, Mario e anche Gianfranco, che già da tempo aveva costruito un piccolo impianto in un vecchio negozio di Via Rogoredo.

Era l’occasione perfetta. Lavori di ristrutturazione, scelta e acquisto di macchinari e impianti hanno richiesto tempo e investimenti, uno sforzo che i cinque soci sono riusciti ad affrontare proprio grazie al bando del Comune di Milano e ai finanziamenti e all’affiancamento della Fondazione Welfare, ma a novembre sono state prodotte le prime bottiglie interamente realizzate dal Birrificio di Ringhiera di Rogoredo. Un nome che ha un suo perché: dopo essersi arrovellati sulle possibili alternative, i soci si sono guardati attorno, quelle case di ringhiera che affacciavano sul loro cortile erano il simbolo perfetto del loro birrificio, rappresentavano quella dimensione molto speciale delle case popolari milanesi in cui ci si incontra, ci si aiuta, si condividono esperienze e momenti di relax, anche sorseggiando una buona birra.
“Prima dell’installazione dell’impianto – ci racconta Valerio – abbiamo prodotto sull’impianto di un altro birrificio con cui aveva collaborato Stefano ma ora siamo completamente autonomi. È stata una grande soddisfazione, ma non solo per noi. Siamo diventati un piccolo punto di riferimento nel quartiere e sono tante le persone che ci hanno aiutato e che continuano ad aiutarci facendo il tifo per il nostro progetto. C’è stata una vera partecipazione da parte di tutta la comunità e anche in questo periodo di chiusure o aperture parziali dei locali sono stati proprio i vicini di quartiere i nostri più grandi sostenitori oltre ad essere i nostri più affezionati clienti. I social hanno poi amplificato i loro commenti sulle nostre birre e i risultati sono stati davvero incoraggianti.”

Grazie al sostegno della Fondazione Welfare Ambrosiano, oggi siamo completamente autonomi.
È stata una grande soddisfazione, ma non solo per noi. Siamo diventati un piccolo punto di riferimento nel quartiere e sono tante le persone che ci hanno aiutato e che continuano ad aiutarci facendo il tifo per il nostro progetto.

I soci fondatori del Birrificio di Ringhiera

Ma cos’hanno di così speciale le loro birre? La scelta del Birrificio di Ringhiera è molto singolare: l’obiettivo è coniugare le più raffinate tradizioni e culture internazionali con l’animo lombardo. Ma Mi, Alt Seriana, Mi way – questi i nomi non casuali delle birre attualmente in produzione – conquistano per la loro unicità perché propongono un mix raffinato di sapori e profumi che parlano molte lingue ma hanno sempre uno spiccato accento lombardo. In Ma Mi sono lo zafferano e il riso, in Alt Seriana è il mais rostrato rosso di Rovetta a caratterizzare le ricette, materie prime prodotte in territorio lombardo. Se queste poche informazioni non vi bastano ed è cresciuta la curiosità potete leggere storia e i segreti di queste birre e del mondo della birra in generale nel loro sito (https://birrificiodiringhiera.com/) o seguirli sul loro profilo Facebook.
Ma non è ancora finita. I soci hanno affittato anche due altri piccoli locali attigui al loro laboratorio, uno destinato alla degustazione e uno al merchandising. Hanno tante altre idee da mettere ancora in campo: magliette, bicchieri e altri accessori tutti all’insegna della loro passione: la birra. Una passione che, come ci conferma Valerio, sta conquistando velocemente un numero crescente di italiani. A Rogoredo, però il fenomeno è già esploso …il Birrificio di Ringhiera è entrato come una ventata di energia nella vita e nel cuore dei cittadini. I soci stanno scalpitando, non vedono l’ora di aprire le porte dei loro locali e festeggiare ufficialmente, ma con tutti i crismi.

Milano, 17 Febbraio 2020